La ristorazione e il cibo ...
… intorno ad una tavola storie di vita, storie di guerra
Nazrullah ha 29 anni è uno dei 120 ospiti di un centro di accoglienza di Roma, in cui i primi arrivati dall’Afghanistan stanno facendo la loro quarantena (anche se sono tutti negativi). Conosce abbastanza bene l’italiano e mi dice che i piatti che gli porta tutti i giorni La Romana gli piacciono, soprattutto le verdure, le cotolette, gli hamburger rigorosamente no -maiale, ma vorrebbe più riso e soprattutto molta pizza, Gli dico che l’accontenteremo.
Poi comincia a raccontare: è scappato in fretta e furia da Kabul con la giovane moglie e tre bimbi. Dal 2010 ha lavorato come sarto per le unifomi militari.
Mi mostra orgoglioso dal cellulare i tanti “scudetti” colorati che ideava, stampava, e cuciva sulle divise dei diversi contingenti stranieri : italiani, americani, anche francesi .
Aveva messo su una piccola industria (una delle tante facce dell’economia di guerra, praticamente l’unica industria che funzionava in Afghanistan)
con macchinari per centinaia di migliaia di euro. Mi dice che, come tutti a Kabul, sapeva che gli stranieri se ne sarebbero andati, ma pensavano che i talebani
avrebbero tardato, tra un cosa e l’altra, almeno tre o quattro mesi per riprendersi il paese e la capitale.
Non è stato così, sono arrivati in città prima che se ne andassero gli eserciti stranieri, e ‘ dovuto fuggire in fretta e furia, abbandonando tele e macchinari e casa.
E’ molto sveglio e sa che difficilmente tornerà a casa sua, è preoccupato per i genitori, segnalati come parenti di un “collaborazionista”, ma pensa con fiducia al futuro in Italia, mi fa vedere le sue abili mani e si informa sulle città più ricche dove si lavorano i tessuti.
E’ cosi che da una chiacchierata sulle cotolette e la verdura, si spalanca un cuore pieno di desideri possibilità speranze
Noi de La romana siamo contenti di contribuire, con l’attenzione e la cura nel cucinare , a questo nuovo inizio di tante persone.
Un modo per dare un piccolo contributo di pace in un mondo in cui la spirale delle guerre sta dimostrando i suoi fallimenti.